Lucciole d’estate

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Felice Casorati

Quelle ore concesse al crogiolarsi nel lucore di un futuro presunto, dell’essere trascinati via in torrenti di promessa da un amore o una passione così intensi che ci si sentiva cambiati per sempre e convinti che anche la più minuscola particella del mondo circostante fosse carica del proposito di un’impossibile grandeur; ah, sì, e si sarebbe guardato all’insù tra gli alberi e ci si sarebbe sentiti elettrizzati dal fiume sprigionato dal vento che faceva cascate del fogliame pallido, dorato, e dal cinguettio acuto e melodioso di innumerevoli uccelli; quei momenti, così numerosi e così remoti nel tempo, tornano ancora, ma brevi, come lucciole nell’afa fragrante di una sera d’estate.

Mark Strand

14 risposte a "Lucciole d’estate"

  1. Bello, molto, questo breve brano…
    Ma a me la visione delle lucciole (ne vedo in queste notti, salendo in collina in cerca di un po’ di fresco) non trasmette questo senso di nostalgia, quanto un senso di meraviglia, di magia, di piacevole, gioioso contornamento. Fuggevole, delicato, effimero. Ma non struggente. In quella luce vedo (ancora) più opportunità che ricordo. Ci deve essere una sorta di spartiacque in tutto questo…

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    1. Si vede che sei in periodo ottimista 😊. In realtà qui Strand si riferisce alla fugacità delle lucciole, del loro apparire per brevissimo tempo nella stagione estiva, e della loro stessa vita brevissima e che, nonostante questo, suscitano appunto una sorta di piccolissima estasi felice.

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      1. Ho trovato questo… visto che ci piace questa parola.

        lu-có-re
        SIGNLuce, splendore, sfavillìo
        dal latino lux luce.
        Come il sentore rispetto al sentire e lo splendore rispetto allo splendere, il lucore acquista una connotazione piuttosto netta – che mi pare affratelli queste parole.
        Il lucore è qualcosa di diffuso, dai confini inafferrabili, e quasi tattile, quasi olfattivo, proprio come splendore e sentore.
        Non è una parola abbacinante, anzi: è vereconda, delicata – non adatta al brillare abbagliante del sole. Forse, si confà meglio alle fiammelle delle prime stelle nei crepuscoli d’estate – lucore fresco di glicine – o al modo riservato che hanno alcune persone di brillare – un lucore di onestà ed amicizia.

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